Arte vetraria
Per la sua luminosità, la sua trasparenza, i suoi riflessi e a volte persino i suoi aspetti funzionali, il vetro è per molti artisti una fonte di ispirazione. Le vetrate abbelliscono i luoghi sacri non meno degli edifici pubblici e privati. Il Vitromusée espone una straordinaria collezione di vetrate, pitture su vetro, oggetti artistici, opere grafiche e utensili legati all’arte vetraria. Assieme al Vitrocentre, suo partner scientifico, il museo si propone come un centro di competenza unico nel suo genere.
Ricostruite le opere d’arte nascoste sulle facce dei cubi.
Storia
Già nel neolitico, l’uomo si serve dell’ossidiana (un vetro naturale di origine vulcanica) come strumento da taglio e arma. Al IV millennio a.C. risalgono i più antichi oggetti in vetro mai prodotti, ritrovati in Egitto e in Mesopotamia. A partire dal primo secolo a.C., il vetro viene soffiato con la canna, un’invenzione rivoluzionaria che cambia per sempre la fabbricazione di contenitori e recipienti. Già in epoca romana si produce vetro per finestre. È nel XIX e XX secolo, tuttavia, che, grazie ai processi industriali, si fanno progressi sostanziali, soprattutto nella produzione di vetro per finestre.
Un recipiente di vetro tra i più antichi – Tebe, 1450 a.C. circa
Davanti al forno, il vetraio preleva parte del vetro fuso e lo lavora soffiando attraverso una canna.
L’architettura contemporanea si serve del vetro per erigere costruzioni straordinarie.
Vetro nelle nostre vite
Il vetro è onnipresente nella vita di tutti noi. È estremamente versatile. A seconda del metodo di fabbricazione può, ad esempio, avere proprietà isolanti o anti-UV oppure presentare una particolare resistenza agli shock termici o agli urti. Materiale poco reattivo, igienico, insapore, protettivo, esteticamente gradevole e resistente al calore, trova ampio impiego nella produzione di contenitori e recipienti. Basti pensare che viene utilizzato persino per imballare i rifiuti radioattivi. Non solo: il vetro ha un ruolo di grande rilievo nel campo dell’alta tecnologia e nel mondo dell’arte.
Tra gli oggetti qui presentati, individuate quelli che non hanno alcuna relazione con il vetro.
- pannello solare
- vaso da fiori
- microscopio
- bicchiere
- cellulare
- gioiello
- occhio di vetro
- specchio
- occhiali da vista
- scarpetta di Cenerentola
- lampadina
- finestra
Industria
Il ruolo del vetro nell’economia della Svizzera e di Romont
In Svizzera, le prime vetrerie industriali aprirono i battenti nel XIX secolo e presto imboccarono la via dell’automazione con il passaggio ai forni elettrici. Oggi, il panorama è dominato da aziende specializzate nella trasformazione del vetro, spesso facenti parte di gruppi internazionali. Il gruppo svizzero Glas Trösch, attivo a livello globale e con un organico di 5000 persone, si dedica in territorio elvetico al trattamento del vetro. A Saint-Prex, sito in attività dal 1911, la società Vetropack SA, pioniera nel campo del riciclaggio, produce imballaggi di vetro. A Romont, hanno sede tre imprese operanti nel settore del vetro. Ve le presentiamo.
Kowalski SA
Impresa familiare fondata nel 1950, è specializzata nel settore edile e nell’arredo di interni.
Erie-Electroverre SA Thermofisher Scientific
Azienda dotatasi del primo forno fusorio elettrico nel 1935, fabbrica e trasforma vetro piano per uso medico e non solo.
Vetrotech Saint-Gobain International AG
Società fondata in Svizzera nel 1980, fabbrica vetro di sicurezza resistente al fuoco.
Lavorazione del vetro
Nei lunghi secoli in cui ha utilizzato il vetro, l’uomo ha continuamente sviluppato nuove tecniche di produzione. Molte sono le condizioni che determinano le caratteristiche del vetro, dai componenti impiegati o disponibili alla natura artigianale o industriale della lavorazione passando per l’uso che se ne vuole fare. Il vetro viene lavorato a caldo (soffiatura, stampaggio, tiratura, colata, ecc.) e a freddo (sabbiatura, taglio, ecc.).
I procedimenti per la trasformazione del vetro sono assai numerosi. Associate i quattro metodi qui presentati all’oggetto che ne deriva.
Vetro float
Vetro stampato / pressato soffiato
Vetro soffiato a bocca
Vetro soffiato a cannello
Gioco di colori
Il caleidoscopio è stato realizzato dall’artista Jimmy Jossi della Galerie Y’a q’A di Chavannes-sous-Orsonnens.
Vetro e riciclaggio
Il vetro può essere riciclato infinite volte e al 100%. I frammenti e i cocci di vetro vengono frantumati e ridotti in granuli delle dimensioni ottimali per la fusione. Il riciclo abbatte il consumo di energia e le emissioni di CO2: il vetro riciclato, infatti, fonde a temperature più basse rispetto alle materie prime utilizzate per il vetro di prima produzione. Ecco allora che riciclare il vetro si ripercuote in modo molto positivo sull’ambiente. In un anno, in Svizzera, il riciclo permette di risparmiare una quantità di energia pari a quella che si utilizzerebbe per percorrere in macchina 780 milioni di km (oltre tre volte la distanza tra la Terra e Marte)!
Fonte: Swiss Recycling
In Svizzera, si riciclano ogni anno 330 000 tonnellate di vetro: oltre il 90% del vetro usato.
Il vetro verde può essere fabbricato al 100% a partire da vetro usato, il vetro bianco al 60%.
Il vetro riciclato viene utilizzato come materiale da costruzione isolante e per rivestire il pavimento stradale.
Componenti
Al giorno d’oggi, il vetro è prodotto a partire da sabbia quarzosa mista a soda e calcare fusa ad altissima temperatura (1400 ºC circa). Raffreddandosi, la massa, fluida e trasparente, si solidifica. Nel corso del tempo e in funzione del luogo, i componenti mescolati alla sabbia sono stati diversi, da cenere di legno o piante a soda minerale (natron) o industriale. Il colore è ottenuto con l’aggiunta di elementi metallici: ferro per il verde e il giallo, cobalto per il blu, rame per il rosso, ecc.
Osservate, dal basso all’alto, la sabbia, la soda e il calcare.